Ripartire dopo il Covid: Ausl protagonista al workshop nazionale di Perugia
L’Azienda USL di Ferrara è di nuovo protagonista a livello nazionale per la sua esperienza di gestione del Covid. La direttrice generale Monica Calamai ha infatti partecipato al workshop nazionale dei servizi di Controllo di Gestione delle Aziende Sanitarie e ospedaliere che si è tenuto, ieri, venerdì 19 novembre, all’Azienda Ospedaliera di Perugia, sotto il titolo “Ripartire dopo il Covid-19: esperienze e prospettive”. Al centro, l'esperienza dell'azienda sanitaria di Ferrara nel fronteggiare la pandemia attraverso una totale riorganizzazione dal punto di vista amministrativo e sanitario che ha dato risultati di alto livello.
Un impatto pesante quello del Covid, come testimoniato dal nuovo report “Health at a Glance 2021” recentemente diffuso dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Dall’analisi dell'andamento della salute nei paesi membri emergono infatti alcuni dati preoccupanti: con il Covid l’aspettativa di vita in Italia è scesa di 1,2 anni, sono triplicati i casi di depressione e ritardi in cure per altre malattie, e la spesa sanitaria cresce a livello nazionale.
Sul fronte più strettamente ferrarese, l’andamento epidemiologico ha visto il picco maggiore di incidenza di covid tra marzo e aprile 2021 (terza ondata) mentre la situazione attuale è sovrapponibile a quella dell’ottobre 2020. Un confronto utile per focalizzare la riorganizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri in relazione ai vari scenari che sono stati ipotizzati, con un’attenzione particolare ad attivazione delle USCA (che hanno erogato in media 800 prestazioni a settimana); attività sociosanitaria; digitalizzazione, collaborazione con altre istituzioni e con l’ospedalità privata; alleanza strategica coi medici di medicina generale.
Nel concreto, si è proceduto a mettere a sistema i posti letto della rete ospedaliera, al fine di rispondere alle crescenti necessità di ospedalizzazione, mantenendo però l’ospedale di Argenta come covid free, così come gli ospedali di comunità di Comacchio e Copparo, gli hospice “Le onde e il Mare” e “La casa della solidarietà”. Sono stati dunque attivati 40 posti letto di Cra Covid presso la “Casa del sollievo” che hanno ospitato 200 pazienti e 69 posti di Covid hotel. Uno “schema” che potrà essere eventualmente rimesso in campo qualora si dovesse presentare una “quarta ondata”.
Quindi la campagna vaccinale. Anche in questo caso una attenta programmazione ha consentito di modulare al meglio l’offerta a seconda della disponibilità di vaccini e dell’accesso dell’utenza, in un’ottica di prossimità, passando dalle 700 somministrazioni al giorno di inizio campagna fino ad oltre quattromila. Un sistema che ha consentito di raggiungere, in provincia, una copertura con ciclo completo che supera l’89 per cento, e la somministrazione di terze dosi ad aver già superato le 33mila somministrazioni. Una situazione virtuosa che ha consentito di riattivare progressivamente i servizi non legati al covid.
Una trattazione a tutto tondo, dalla quale è emersa, tra l’altro, l’importanza di lavorare in rete, con l’obiettivo di sanare la frattura tra ospedale e territorio sviluppando la medicina del territorio (uno dei principali obiettivi peraltro previsti nella Missione 6 del PNRR dedicata alla sanità). Uno sguardo al futuro dunque che, come spiegato dalla direttrice generale AUSL, prospetta il Piano Strategico Digitale della provincia di Ferrara, il progetto di integrazione dello IOR presso l’Ospedale di Argenta e l’unificazione delle due aziende sanitarie verso la creazione dell’Azienda Sanitaria Universitaria provinciale.