Riprendono i Cafè della Memoria per pazienti affetti da demenza e loro familiari
Il “Cafè per la Memoria” è una delle importanti attività sostenute dall’Azienda USL di Ferrara per aiutare le famiglie che assistono i pazienti affetti da demenza.
Un punto di riferimento stabile, nell’ambito dell’Accordo di Programma per il potenziamento della rete di servizi per le malattie dementigene nella provincia di Ferrara, attivo dal 2010 nel Distretto Ovest grazie alla collaborazione dell’Associazione Alzheimer “Francesco Mazzuca” Onlus con sede a Cento.
Durante la pandemia Covid-19 è stato necessario ripensare le modalità di svolgimento dei Cafè della Memoria con lo scopo di garantire un servizio fondamentale sia per i familiari-caregiver che per i pazienti, che da anni seguono con entusiasmo e costanza le attività del Cafè.
Fin da marzo 2020 le attività sono state rimodulate utilizzando strumenti da remoto, come chiamate e videochiamate, che hanno consentito di mantenere il contatto sia con i familiari che con i pazienti.
Per riuscire a proporre attività concrete e individuali, calibrate sulle necessità di ciascun partecipante, è stato messo a punto, come supporto, il quaderno “Esercizi del Cafè della memoria di Cento e Bondeno” che contiene esercizi relativi a memoria, linguaggio, orientamento spazio-temporale, calcolo e ragionamento logico per non interrompere il fondamentale lavoro di stimolazione cognitiva
Il contatto umano consentito dall’attività in presenza è comunque insostituibile. Uno degli ostacoli fondamentali alla ripresa delle attività è stata quindi la ricerca di ambienti extra ospedalieri o ambulatoriali in regola con le normative anti-Covid.
Una difficile ricerca che si è concretizzata grazie alla disponibilità della FIDAS di Renazzo (Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue). La FIDAS ha prontamente messo a disposizione la propria sede a Renazzo, quando libera dall’attività di raccolta sangue da parte dei donatori.
Da gennaio 2021 gli operatori dell’associazione Alzheimer “Francesco Mazzuca”, coordinati dalla dott.ssa Cristina Tulipani, hanno potuto riprendere non solo il “Cafè per la Memoria” da remoto ma anche l’attività di counselling e supporto psicologico, anche in presenza, nel rispetto delle restrizioni anti-Covid, ai numerosi familiari-caregiver e pazienti che usufruivano del servizio in presenza fino a febbraio 2020.