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Scacco matto al tumore del collo dell’utero grazie allo screening di prevenzione

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pubblicato il 16/11/2021 14:05, ultima modifica 16/11/2021 14:06
“Nessuna donna dovrebbe morire per il tumore della cervice uterina. A disposizione strumenti molto efficaci di prevenzione, primi tra tutti lo screening attraverso il Pap Test e l’HPV test

Nessuna donna dovrebbe morire per il tumore della cervice uterina. Disponiamo degli strumenti tecnici, medici e politici per eliminarlo”. Lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità e lo conferma l’Azienda USL di Ferrara in occasione del primo anniversario della “Strategia globale per accelerare l'eliminazione del cancro della cervice uterinacervicale come problema di salute pubblica”, che ricorre il 17 novembre 2021, lanciata dall’OMS e seguita da 194 Paesi e comunità in tutto il mondo con l’obiettivo di eradicare globalmente la malattia entro il 2050.

Il Centro Screening Oncologici AUSL ricorda che con lo screening di prevenzione dei tumori del collo dell’utero nel corso degli anni è stato possibile identificare e curare, in Regione Emilia-Romagna, oltre 14.300 donne con lesioni precancerose, prevenendo così la formazione di tumori invasivi, e di curare precocemente 793 donne con tumore a livello regionale.

Contro il tumore della cervice uterina abbiamo a disposizione strumenti molto efficaci di prevenzione, primi tra tutti lo screening di prevenzione attraverso il Pap Test e l’HPV test, un esame per la ricerca del DNA del papillomavirus” spiega la dott.ssa Caterina Palmonari, responsabile del Centro Screening Oncologici che lancia un importante “invito ad aderire allo screening, come già fanno moltissime donne, perché negli anni lo screening del collo dell’utero ha contribuito a ridurre i nuovi tumori del 40% e la mortalità del 50%”.

Il tumore del collo dell’utero può svilupparsi, con un processo che dura molti anni, da un’infezione da parte di alcuni ceppi del papilloma virus umano, ed è per lungo tempo del tutto asintomatico. È perciò importante individuare e trattare precocemente le lesioni a rischio di evoluzione tumorale.

Il programma di screening di prevenzione del cancro del collo dell’utero organizzato dall’AUSL è rivolto a tutte le donne dai 25 ai 64 anni (105.000 donne residenti e domiciliate a Ferrara) e propone:

  • convocazione con lettera per eseguire il Pap-test, ogni tre anni, a tutte le donne dai 25 ai 29 anni;
  • convocazione con lettera per eseguire l’HPV test ogni 5 anni dai 30 ai 64 anni perché la ricerca scientifica ha dimostrato che il test HPV per le donne in questa fascia d’età è più efficace del Pap-test.

Se il test risulterà positivo la donna verrà contattata dal personale del Centro Screening Oncologici per concordare gli ulteriori accertamenti diagnostici da effettuare (esame colposcopico ed eventuale biopsia). Nella quasi totalità dei casi il percorso prevede cure ambulatoriali scarsamente invasive.

Ricordiamo inoltre che un altro importante strumento di prevenzione è il vaccino anti-HPV, disponibile oggi in diverse versioni ed efficace nell’evitare l’infezione e di conseguenza lo sviluppo del tumore.

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