Vaccinazioni, in Emilia-Romagna prima dose a 2,2 milioni di persone e appuntamento fissato per altri 500mila: protezione di comunità entro l'estate
Bologna – Più l’obiettivo dell'immunizzazione di tutta la popolazione si fa vicino, più la Regione rafforza l'impegno nella campagna vaccinale: per la fine dell’estate si raggiungerà con ragionevole certezza la soglia del 70% di cittadini a cui è stata inoculata almeno la prima dose, vale a dire la ‘protezione di comunità’ indicata come obiettivo anche dal Governo.
A dirlo, oggi in video conferenza stampa, è l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, che ha fatto il punto sulla campagna vaccinale in Emilia-Romagna, che con oltre 3,3 milioni di somministrazioni effettuate e 1,15 milioni di cittadini completamente immunizzati con anche il richiamo, si può considerare ampiamente oltre il giro di boa.
A oggi sono oltre 2,2 milioni gli emiliano-romagnoli che hanno ricevuto almeno la prima dose, vale a dire il 55,1% della popolazione target, e altri 500mila hanno già un appuntamento fissato entro la fine del mese di agosto.
Inoltre, altre 200mila vaccinazioni circa sono in programma nei 22 hub aziendali al momento operativi da Piacenza e Rimini, e a queste si devono poi aggiungere quelle, non ancora quantificabili, che saranno effettuate dai medici di famiglia e da altri professionisti nell’ambito della cosiddetta vaccinazione ‘integrata’.
Numeri che permettono di raggiunge il risultato minimo di 2,8 milioni di cittadini protetti almeno dalla prima dose, e avvicinano in maniera concreta l’obiettivo di superare i 3 milioni, che significherebbe l’80% degli aventi diritto.
E per garantire tutte queste somministrazioni nei tempi più rapidi possibili, la Regione ha coinvolto anche le farmacie, già protagoniste delle campagne di screening epidemiologico con i tamponi rapidi. L'accordo tra l’assessorato alle Politiche per la salute e le associazioni di categoria più rappresentative dei farmacisti è alle battute finali, e permetterà a tutti i cittadini di godere della possibilità di vaccinarsi in quelli che sono i presidi sanitari più numerosi e capillari sul territorio.
“Oggi è un giorno di svolta nella nostra campagna vaccinale: chiunque ne abbia fatto richiesta ha ottenuto data, luogo e ora della somministrazione- ha detto l’assessore Donini-. Nelle ultime due settimane abbiamo avviato a batteria tutte le prenotazioni per tutte le fasce di età, in maniera scaglionata per non intasare un sistema informatico che ha retto molto bene. Abbiamo dato la priorità alla popolazione in età scolastica, cioè i 12-19enni- prosegue-, per completare il ciclo di immunizzazione prima dell’inizio della scuola e rafforzare la sicurezza nelle aule e tra i banchi dopo aver vaccinato la maggior parte del personale”.
“Siamo molto vicini all’obiettivo nazionale di raggiungere come minimo il 70% della popolazione, cioè 2,8 milioni di emiliano-romagnoli con almeno la prima dose, una quota che ci assicura la protezione di comunità, ma ci siamo dati un obiettivo di valore ancora più significativo, quell’80% che significa oltre 3 milioni di cittadini, - continua Donini-. Vogliamo arrivare a questo risultato il prima possibile, compatibilmente con le dosi che riceveremo, anche grazie all’aiuto dei professionisti della sanità con cui le persone hanno un rapporto più di fiducia, i medici di famiglia e presto anche i farmacisti che potranno sicuramente aiutarci nel recuperare molte persone che ancora non hanno deciso di vaccinarsi”.
“Siamo la prima Regione in Italia nel rapporto tra dosi consegnate e somministrate- conclude l’assessore-, e vogliamo accelerare ancora”.
Prima dose, ciclo completo e prenotazioni: i numeri della campagna vaccinale
A questa mattina, a fronte di una popolazione target di vaccinabili pari a 3.616.759 persone, in Emilia-Romagna sono 2.214.676 i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose, vale a dire il 55,1% del totale, e 1.140.051 quelli che invece hanno completato il ciclo vaccinale, cioè il 28,4%. Con più di 3,3 milioni di dosi somministrate su 3,6 milioni di dosi ricevute, l’Emilia-Romagna è al momento la prima regione in Italia nel rapporto tra somministrazioni e consegne, pari al 91%.
La prima dose di vaccino è stata somministrata al 100% degli over 90, al 95,8% della fascia 80-89, l’88,6% dei 70-79enni e l’81,7% di chi ha tra i 60 e i 69 anni. Scendendo con l’età, si passa al 67,3% di prima dose ricevuta dei 50-59enni, al 39% di chi ha tra i 40 e i 49 anni, al 26,7% della fascia 30-39, al 22,6% dei 20-29enni e infine l’8,7% degli under20. Va ricordato che le fasce al di sotto dei 49 anni sono quelle che hanno visto aprire per ultime le finestre di prenotazione, come previsto dal piano nazionale, e che tutti coloro che si vogliono vaccinare hanno una data fissata.
Per quanto riguarda invece l’immunizzazione completa, l’hanno raggiunta il 97,1% degli over 90, il 91,3% di chi ha tra gli 80 e gli 89 anni, il 39,9% dei 70-79enni, il 41,1% della fascia 60-69, il 21,2% dei 50-59, il 15,8% dei 40-49enni, il 14,6% di chi ha tra 30-39 anni, il 13,1% degli under30 e l’1,3% degli under 20.
La suddivisione tra diverse tipologie di vaccino vede 2.320.711 somministrazioni effettuate con Pfizer-Biontech, con 831.394 cicli completati, 322.134 con Moderna (117.421 cicli completi), 572.878 con Astrazeneca (120.047 cicli completi) e 82.594 con il vaccino monodose Janssen.
Per le somministrazioni sui territori, sono complessivamente 219.155 a Piacenza, 332.867 a Parma, 389.721 a Reggio Emilia, 494.716 a Modena, 653.913 a Bologna, 98.622 a Imola, 288.458 a Ferrara e 820.866 nelle province di competenza dell’Asl Romagna, cioè Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
Le persone che hanno già ricevuto l’appuntamento ma sono ancora in attesa della prima dose sono praticamente mezzo milione (499.925 per la precisione), concentrati principalmente nelle fasce di età 40-49 (più di 151mila) e 30-39 (oltre 117mila).
L’andamento epidemiologico
La situazione epidemiologica a oggi conferma in Emilia-Romagna un andamento favorevole di bassa circolazione del virus e alleggerimento significativo dei reparti: l’incidenza del Covid è di 17 casi ogni 100mila abitanti, mentre l’indice di saturazione dei reparti è del 4,1% per i posti ordinari e del 6,7% per le terapie intensive.