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VALUTAZIONE E PROGRAMMAZIONE IN TERMINI DI EQUITÀ

pubblicato il 27/09/2021 18:20, ultima modifica 27/09/2021 18:25
Le due Aziende Sanitarie ferraresi in questi anni hanno costituito i "Board equità" di riferimento, uno per ogni Azienda, presieduti rispettivamente dalla dott.ssa Teresa Matarazzo per l'Azienda Ospedaliero- Universitaria e dalla dott.ssa Cristina Sorio per l'Azienda USL. Hanno inoltre approvato i piani equità che prevedono orientamenti culturali ed organizzativi verso l'applicazione dei principi di equità pratica, attenti alle differenze fra le persone e fra i gruppi e al potenziamento delle competenze sulla salute e qualità della vita. Proprio per attivare una riflessione sulla connessione tra i modi di "agire l'equità", la governance locale e il pensiero che la sorregge, si è realizzato un percorso formativo che ha visto la realizzazione di due giornate di laboratorio, svoltisi il 19 e il 27 settembre 2019, indirizzati ai soli professionisti ferraresi, per promuovere il lavoro sugli obiettivi comuni delle due aziende in termini di equità. In questo contesto Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria hanno condiviso con la Regione di lavorare secondo il modello dell'Health Equity Audit (HEA) nato in Inghilterra e già utilizzato e condiviso in diverse realtà del territorio regionale. Si tratta di un processo ciclico attraverso il quale tutti gli attori (politici, amministratori, professionisti, utenti e cittadini) valutano sistematicamente le iniquità nelle cause di malattia, nell'accesso ai servizi e nell'esito degli interventi per una determinata popolazione; garantiscono che l'azione di contrasto sia condivisa e incorporata nella programmazione locale, nei servizi e nella pratica e valutano l'impatto delle azioni intraprese nel ridurre le iniquità. I Board Equità hanno deciso, in accordo con i professionisti coinvolti, di applicare il processo a due percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) interaziendali: il PDTA della mammella e quello per Infarto miocardico acuto. Partendo da analisi epidemiologiche dei due percorsi, si passerà poi alla revisione organizzativa dei punti critici dei percorsi stessi anche prevedendo la consultazione di cittadini o attori locali significativi.
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