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Stakeholder Meeting progetto europeo SPES

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pubblicato il 17/10/2011 10:25, ultima modifica 17/10/2011 10:23
Nella giornata di giovedì 13 ottobre si è tenuto un meeting - promosso da Provincia, Azienda USL di Ferrara, ENEA e CUP2000 - in cui i partner italiani del progetto europeo SPES si sono confrontati con enti ed istituzioni delle regioni del nord Italia che hanno realizzato progetti nei settori dell’e-Health e della Telemedicina

Stakeholder Meeting progetto europeo SPESNella prima parte dell’incontro, dopo il saluto del vicepresidente della Provincia di Ferrara e l’introduzione del coordinatore europeo del progetto, ing. Gianluca D’Agosta, è stato presentato, da parte del dott. Marco Lodi (responsabile unità operativa di pneumologia dell’ospedale S. Giuseppe di Coppar) e dell’ing. Fulvio Tamburiello di CUP 2000, il pilot ferrarese di SPES. Questa sperimentazione, finanziata dal programma Central Europeo 2013,(un’iniziativa del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale), ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con problemi di salute direttamente nella loro abitazione.
Il progetto userà un software specifico e una piattaforma hardware installata nell’abitazione dei pazienti e permetterà il monitoraggio sia dei parametrici fisici che ambientali, condividendo queste informazioni con un sistema centralizzato e facendo uso di interfacce software pubbliche.
Per migliorare la qualità dei risultati del progetto e il loro impatto nella vita di tutti i giorni dei pazienti, il progetto SPES vuole imparare.
Lo studio pilota che prenderà avvio nella sua fase operativa nella prossima primavera, prevede il coinvolgimento di 40 pazienti seguiti dagli ambulatori Stakeholder Meeting progetto europeo SPES (1)Stakeholder Meeting progetto europeo SPES (2)pneumologici dei Distretti Centro-Nord e Sud-Est, seguiti da medici ed infermieri che si avvarranno di una piattaforma tecnologica che raccoglierà dati da strumentazione clinica (ossimetro, capnografo) installata presso il domicilio dei pazienti. Il pilot durerà 16 mesi, in itinere ed al termine della sperimentazione saranno effettuare rilevazioni e vagliata l’usabilità degli strumenti e dell’organizzazione creata al fine di supportare in modo più efficace i pazienti seguiti presso il loro domicilio.

Al termine di questa presentazione sono intervenuti i referenti degli altri progetti di e-health che hanno esposto le loro esperienze:

Massimo Fusello - AULSS 12 Veneziana
Teleconsulto specialistico in assistenza domiciliare

Massimo Fornaini - ULSS 9 Treviso
Protocollo operativo socio sanitario per le situazione di emergenza a favore della popolazione fragile dell’ULSS 9

Michela Colle - Tesan spa Vicenza
Servizio di telemedicina per il Verbano Cusio Ossola

Maurizio Rocco - Azienda Ospedaliera Molinette Torino    
Il telemonitoraggio del paziente anziano

Notburga Wenin - Azienda Sociale Bolzano
Servizio Emergenza Anziani

Enrico Campagna - Istituti Ortopedici Rizzoli Bologna   
Servizio di teleconsulto dell’Istituto Ortopedico Rizzoli

Paolo Mazzacurati - Azienda USL Bologna
Teleconsulto intra-extra Azienda USL di Bologna:progetto di innovazione dei servizi sanitari in aree orograficamente svantaggiate

Giovanni Melandri - Istituto di Cardiologia Ospedale Sant’Orsola Bologna
Gestione in rete della terapia anticoagulante orale nell’Area Metropolitana di Bologna (Bontao)

Rosella Mari - Azienda Ospedaliero Universitaria Ferrara   
Un servizio per i pazienti in terapia anticoagulante orale

Nel pomeriggio il meeting è proseguito con una tavola rotonda coordinata d Gianluca D’Agosta, a cui ha partecipato anche l’ing. Velio Mascellari dell’Istituto Superiore di Sanità. Questi ha evidenziato l’importanza delle nuove tecnologie per quanto concerne l’innovazione dell’organizzazione sanitaria, ha quindi evidenziato come l’Information Tecnology possa produrre non solo innovazione ma dare vita a servizi più efficienti ed efficaci. Ha quindi ribadito la necessità di passare da una fase sperimentale, che dura ormai da molti anni, all’istituzionalizzazione dei progetti più virtuosi sviluppati sino ad oggi. Marco Lodi, preumologo dell’Azienda USL di Ferrara ha quindi rimarcato la necessità di diffondere le esperienze maturate affinchè possano essere condivise e fatte proprie da altri soggetti ed in particolare dai decision maker.
Il dott. Massimo Fusello dell’ULSS veneziana ha ribadito la necessità di educare i professionisti della sanitari all’uso delle nuove tecnologie, introducendo solo quelle innovazioni di cui si è certi portino una riduzione dei costi a parità di efficienza ed efficacia della cura. Già oggi è possibile individuare una tariffazione delle attività di telemedicina che consente di valutare ove e quando esse possono mantenere o migliorare la qualità dell’assistenza, riducendo i costi.
Al termine della discussione l’ing. Mascellari dell’Istituto Superiore di Sanità ha rimarcato la necessità d’individuare modelli innovativi di servizi sanitari, capacità di garantire funzionalità al sistema, coinvolgendo tutti gli interlocutori, a partire dai medici di famiglia.

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